Una serata di grandi emozioni quella di ieri sera al Conservatorio di Merl. Le ugole talentuose dell’Accademia Nei Stëmmen hanno dato il meglio di sé, presentando al pubblico attento e caloroso, un repertorio lirico ricco e svariato. Si è partiti con l’aria “ Caro Nome “ del “Rigoletto” di Verdi, per passare ad arie altrettanto note, tratte dalle opere di Bellini, Puccini, Mozart e Bizet.
La Nei Stemmen asbl, per chi ancora non la conoscesse, promuove dal 2008 la cultura del bel canto a Lussemburgo sotto la direzione artistica di Luisa Partridge-Mauro. Offre quindi una grande opportunità alle giovani promesse del canto lirico ma anche ai musicisti, provenienti da conservatori di mezzo mondo, di poter perfezionare la loro tecnica vocale e pianistica. Basti pensare che dal 2009 sono stati accolti nell’Accademia più di 264 giovani artisti di 28 nazionalità differenti.
Ieri sera abbiamo avuto un saggio della loro bravura. Si sono alternati sul palco Colette Lam (Hong Kong), Sarah Tisba (Italia), Anne-Marie Sheridan (Irlanda), Woosang Kim ( Corea del Sud), Julia Kovrigina- Famba (Russia), Jessie Tse (Hong Kong/UK), Pauline Claes (Belgio), Ivette Ortiz (Costa Rica), Héloise Koempgen-Bramy (Francia), Adrien Barbieri (Belgio), Laura Telly-Cambier (Belgio), accompagnati musicalmente da due eccellenti pianisti italiani: Diego Mingolla e Tommaso Turchetta.
Da brividi è stata l’ interpretazione della belga Pauline Claes dell’aria Parto, Parto tratta da “ La clemenza di Tito” di Mozart e, davvero magistrale è stata la francese Héloise Koempgen-Bramy che ci ha regalato una splendida versione dell’aria pucciniana Si, mi chiamano Mimì tratta dalla Bohéme.
Non da meno è stato la messa in scena dell’aria Quanto amore! Ed io spietata de “l’Elisir d’amore” di Donizzetti eseguita da Adrien Barbieri, Ivette Ortiz, Sarah Tisba.
In una serata speciale come questa non poteva mancare la partecipazione di una grande esponente della lirica italiana: il soprano Barbara Frittoli (nella foto).
Nota in Italia come in tutto il mondo, la Frittoli ha aperto la seconda parte della spettacolo interpretando La mamma morta di Giordano ( tratto da Andrea Chénier). Prossima sua esibizione sarà la Bohème nel ruolo di Mimì al Metropolitan Opera di New York nella primavera del 2016.
Una nota artistica: i bellissimi quadri di scena erano di Raffaella Zenoni, l’artista le cui opere hanno decorato la cena de il Don Giovanni allestita, lo scorso anno, da Nei Stëmmen.
Amelia Conte
(source http://www.passaparola.info/2015/11/05/nei-stemmen-conservatorio-conte/)